TRA SOGNO E REALTA’ - di Andrea Balsamo

30.04.2016 09:58

Da sempre i sogni hanno affascinato, incuriosito, delle volte ossessionato l'uomo, che tutt'oggi si domanda se questi siano messaggi subliminali emanati dalla propria mente con l‟intenzione di predire o comunicare qualcosa. Nella preistoria i sogni venivano illustrati all'interno delle grotte; molte volte venivano disegnate battute di caccia, con la speranza che queste si avverassero. La prima testimonianza scritta dell'affascinante mondo onirico è la cosiddetta “epopea di Gilgamesh”, in cui il Re sumero Gilgamesh sogna d'ingaggiare una cruenta lotta con il selvaggio uomo Enkidu, e, una volta raccontato il sogno alla madre-sacerdotessa Ninsun, questa ne diede una propria interpretazione. Molte popolazioni dell'antichità come i Sumeri e più avanti i Greci utilizzarono il rito dell'incubazione: esso consisteva nel confinare un individuo in un luogo sacro, egli dormendo avrebbe poi raccontato l'eventuale sogno, che di solito rivelava una profezia. Anche nell'antico testamento ritroviamo i sogni, quando il faraone egizio sogna ogni notte ininterrottamente sette vacche grasse e sette magre, Giuseppe ne rivela lorigine divina. Così continua nei tempi lo studio di questo fenomeno, con interpretazioni diverse a seconda delle varie società e culture; dalla “moderna” visione di Aristotele, secondo il quale il sogno non fa altro che trattenere ed elaborare gli stimoli sensitivi che ci colpiscono durante il giorno, alla visione “inutile” dell'antica Roma, secondo la quale l‟esperienza onirica non è altro che la manifestazione delle più intrinseche fantasie, per poi continuare con la mistica epoca medievale, piena di magie e misteri, dove i sogni vengono considerati da molti, premonitori, guaritori e addirittura miracolosi, fino ad arrivare ad un epoca relativamente moderna. Sigmund Freud, fondatore della psicoanalisi, descrisse i sogni come la parte più inconscia dell'individuo che emerge inconsapevolmente con l'intenzione di comunicare qualcosa che la semplice ragione non può immediatamente cogliere nella vita di tutti i giorni, dirà poi “il sogno è la via maestra per esplorare l'inconscio”. Oggi sappiamo che essi sono pensieri, immagini,suoni, voci, sensazioni, del tutto soggettive che si manifestano mentre dormiamo; ognuno di noi può infatti includere fattori diversi o analoghi alla vita reale, facce e sensazioni simili alla realtà o del tutto sconosciute. A volte si limitano a ricordarci eventi della nostra vita quotidiana, altre volte ci spingono a fare i conti con i nostri più oscuri segreti, paure e fantasie più intime. Sappiamo inoltre che la nostra mente è in grado di sognare in ogni momento del nostro riposo, tuttavia ricordiamo maggiormente i sogni creati durante la fase R.E.M., in quanto in questa è presenta una maggiore attività celebrale ed è più vicina al risveglio. Vi sono domande ed enigmi che la scienza non riesce tutt'ora a spiegare, ad esempio, come è possibile che più individui facciano lo stesso sogno contemporaneamente o a distanza di tempo. E' affascinante la credenza di un inconscio collettivo come affermava Carl Gustav Jung, o la più “semplice” supposizione che i sogni siano la chiave per aprire la porta di mondi diversi. E' inoltre provato che quando sogniamo,molte volte non abbiamo la consapevolezza del sogno, pertanto diamo per scontato che quella sia l'unica la realtà. Quante volte vi siete svegliati con la ferma convinzione che ciò che avevate visto era reale? Dopotutto anche l'incredibilità di un sogno può essere messa in discussione, anche un sogno può essere relativo. Fin quando non si ha la certezza di stare sognando, il sogno ci sembra l'unica realtà disponibile, è quindi sbagliato definirlo “reale”? Il confine tra sogno e realtà è, pertanto, molto sottile, come se fossero due facce della stessa medaglia, come provare a trovare le differenze tra due immagini apparentemente uguali; “sogno e realtà”, due parole con un senso così analogo ma cosi dannatamente diverso, un concetto tanto triste quanto felice, perché un sogno può trasformarsi nella più triste delle realtà, come un tunnel dal quale spesso è terribilmente difficile uscire, dal quale non si intravede uno spiraglio di luce,o potrebbe trasformarsi in un punto di forza, come una casa che riesce a trasmettere sicurezza, come fosse un appiglio a un mondo ideale, che ci allontana da quello che non sempre ci delizia. Evadere dalla realtà può dare un senso di benessere, pertanto un sogno, pur essendo un'illusione, può trasmettere delle emozioni reali, con la capacità di cambiare la realtà. Caro lettore, adesso rispondi : credi nei sogni?

Andrea Balsamo
4BU Istituto “Turrisi Colonna” - Catania