… trenta denari … - di Francesco Briganti

22.01.2015 09:58

Amaro è il gusto per chi ha la presunzione, spesso capacità, di veder lungo, di riuscire a vedere le ombre che si agitano oltre la siepe dell’apparire, osservando, in quegli angoli bui della doppiezza e del sottile tramare, gli spettri di una trasfigurazione tanto palese quanto più si tendesse a nasconderla.

Non è una grande soddisfazione poter affermare: “ … io l’avevo detto”; non è utile, non serve a nulla e sopra tutto non è costruttivo; ma il poter sottolineare il passato, al netto della vana gloria personale, dovrebbe insegnare qualcosa e dovrebbe far sì che per il futuro l’esperienza fatta diventi il sale di ogni comportamento. Come mai questo non avvenga in “questopaese” è cosa che mi stupisce ogni giorno di più e ad ogni ripetersi di situazioni, ciascuna sempre simile, a volte identica, ad altre precedenti.

Sapete perché i traditori, in tempo di guerra ed a volte anche in tempo di pace, vengono fucilati senza pietà bendati e con le spalle al muro ?; perché chi ha tradito una volta, prima o poi lo rifarà di nuovo!; chi ha mancato al proprio giuramento di dedizione di sacrifico per il proprio paese non perderà l’occasione per vendersi di nuovo; ed è tanto vero che, persino il Vangelo del Cristo, invece di porgere la figura di GIUDA come colui che, pentito, ritorna nelle mani di quel dio, bontà infinita, lo rende come suicida e conscio di una colpa imperdonabile.

Qual è stata la prima scena di ciò che avrebbe dovuto configurarsi subito come il bacio assassino?: pensateci e poi ditemi, se volete, se siete con me d’accordo.

Un sindaco di una città di “questopaesedelcazzo” un giorno trova necessario, per gli interessi della propria città, andare a trovare un presidente del consiglio, non in un luogo istituzionale, ma in quello dove si svolgevano cene eleganti, chiacchierate nel mondo, e condite di false infermiere, lolite semi nude e finte suore blasfeme; allora qualcuno si insospettì; qualcuno si meravigliò; altri giustificarono come normale quel comportamento; altri, pochissimi, capirono; due o tre sapevano!.

Che cosa sapessero è qualcosa che oggi è di dominio pubblico: sapevano le condizioni disperate di una famiglia in affari che correva il rischio di veder fallita la propria impresa. Andate indietro nel tempo e nella storia di quell’impresa e vedrete che lo sviluppo di quella storia è il tipico risultato che ottiene chi sa seguire i consigli di colui abbia esperienza nel campo finanziario: un fallimento c’è stato, ma non ha coinvolto che marginalmente i parenti di quel sindaco; lasciandone, tra l’altro, intonse, le risorse di famiglia per di più completamente liberate da un intervento, legale per carità, dello stato.

Qual è stato il prezzo del tradimento è anche questa cosa, oggi, molto ben evidente: la frantumazione ed il completo discredito delle ultime vestigia di quello che fu un partito di sinistra. Che la cosa non fosse prevedibile da quella pletora di ingenui, quasi due milioni, che votarono in primarie codificate ad arte per quel sindaco è quasi comprensibile, ma che nessuno oggi colleghi tra loro evidenze così marcate non è concepibile; che si gridi al inganno ed ancora si cerchino punti di accordo è solo autolesionistico; che non si rompano degli stramaledetti legacci di partito passando alle vie di fatto di una opposizione decisa e esplicativa della situazione è comportamento da complici e non da redivivi e finalmente vedenti la realtà.

Quel sindaco, oggi quarta carica dello stato, ha indubbiamente saputo tessere la propria tela con la maestria e la furbizia proprie di chi da dietro il sipario ne ha indicato il cammino, su questo non c’è alcun dubbio; occorre dire, però, che la stupidità umana di chi ha fatto di tutto per spianargli la strada, ivi compresi coloro che, solo fossero stati un po’ più intelligenti, avrebbero avuto un altro comportamento, forse meno coerente, forse meno sdegnoso e sdegnato, ma di certo più costruttivo; la stupidità, dicevo, è stata la vera ed unica arma che ha colpito ed affondato “questopaese”.

Oggi: un Pd allo sfascio; Alfano e Berlusconi di nuovo insieme; la lega oltre il 15%; una maggioranza vecchia di nuovo al orizzonte ed un bamboccione gongola sapendo che, comunque finisca, sicuramente avrà altri e notevoli riconoscimenti da quella destra che non ha mai nascosto il suo darsi da fare per sostenerlo in ogni modo. Il cinese, nelle primarie liguri, ne é l’ultima prova e l’ultima vittima.

Chi mi legge sa che io sin da allora e per tutto il tempo a seguire ho cercato di evidenziare se non i particolari, che non potevo conoscere, almeno il quadro generale e, dunque, io l’avevo detto, ma, oggi e per il domani, se nessuno ne farà esperienza ...

a che cazzo serve?.