TRESETTE COL MORTO … - di Claudia Petrazzuolo

20.04.2013 13:52

Ad un certo punto della sua vita il grande Lucio Battisti, smise di comparire in pubblico; le sue canzoni, vecchie e nuove, erano comunque alla ribalta via radio o attraverso i suoi Lp, ma della sua presenza in video o in concerti pubblici dovemmo fare a meno. Tutti, anche quelli che non erano esattamente suoi fans, sapevamo però che Lui c’era e perciò ognuno sperava che prima o poi tornasse a cantare dal vivo …; poi, un giorno ci svegliammo con la notizia della sua morte ed al primo sgomento per la bruttissima notizia seguì una tristezza ed un senso di privazione infiniti, ci rendemmo conto con intimo dolore che con lui era morta una parte di noi perché contemporaneamente al suo decesso moriva una nostra speranza e la sua assenza diveniva definitiva e immutabile: finiva un’epoca e tutti noi giovani, giovanissimi e appena appena più anziani prendemmo coscienza della morte che fino ad allora non era altro che una, lontanissima, delle vicende possibili. Anni fa Achille Occhetto ritirò dal palcoscenico italiano il grande Partito Comunista Italiano, ne cambiò il nome ed il simbolo che via via col tempo dalle radici di una quercia dove era stato relegato finì per sparire completamente. Noi, che già allora eravamo comunisti, ne prendemmo atto, sapevamo che non sarebbe più stata la stessa cosa, ma avevamo la speranza che quelle radici fossero comunque sempre presenti e che ad esse, coloro che evolvevano con la nuova formazione, continuassero a ispirarsi. Pur affievolendosi sempre più man mano che quella nuova formazione CAMBIAVA in qualcosa di ulteriormente nuovo, quella speranza di aver una matrice comune ed un’idea fondante cui far riferimento è sempre stata presente in tutti quelli che, ancora nel 2013 alle ultime votazioni, hanno continuato a credere che il Pd fosse figlio, o forse nipote o addirittura solo pronipote del grande amato PCI. Ieri, 19 aprile 2013, ci hanno sbattuto in faccia e nel peggiore dei modi, che il partito di Enrico Berlinguer da lungo tempo preda di una lunga malattia era tra infinite sofferenze deceduto e con lui moriva ogni nostra speranza di vedere, prima o poi, qualcuno di quella formazione tornare ad ispirarsi a quella idea che fu di Gramsci, di Ingrao, di Natta e di quel Napolitano che, oggi, coronando il suo sogno di re e per un fantomatico bene del paese o chi sa per quali altri confessabili o inconfessabili ragioni, spinge affinché si facciano accordi con un lestofante più alto che politico, onesto, serio, disinteressato. Da ieri siamo tutti più tristi, siamo tutti orfani e siamo tutti disperati: la nostra vita, nascessero anche altre mille formazioni di sinistra vera, la nostra vita dicevo, non sarà più la stessa. Che siano stati I Renziani, i Dalemiani, i Bersaniani, o comunque si chiamino gli assassini del partito democratico non ha più importanza; quello che davvero importa è che la sinistra italiana è stata, oramai e definitivamente, privata di ogni sua dignità e di ogni sua valenza; la sinsitra parlamentare italiana E’ MORTA!. Crocifisso il Partito Democratico sul Golgota di Montecitorio, questi uomini e donne ( si fa per dire sia per gli uni che per le altre) capaci di cotanto squallido comportamento dovrebbero essere appesi per i piedi in una loro personale “ PIAZZALE LORETO “; sono E LO SARANNO IN ETERNO infatti colpevoli di alto tradimento nei confronti di un popolo che in loro credeva; sono colpevoli dello sterminio politico di persone serie (Marini, Prodi e chi sa quanti altri ancora) da loro subite o indicate; sono colpevoli di aver abbandonato il paese nelle mani di un mascalzone senza etica, senza morale e senza nessuna dignità; sono, infine e per nostra sfortuna, persino colpevoli anche solo di esistere …
“ PADRE, non perdonare loro … essi sapevano benissimo cosa facevano … “, ma quand’anche Tu volessi perdonarli, concedi a noi delle vicine elezioni: POI …, CI PENSIAMO NOI!.