... tu chiamale se vuoi ... - di Francesco Briganti

18.04.2016 13:40

Capita, ogni giorno, di doversi accorgere che le proprie aspettative devono essere corrette.

Ognuno di noi, qualche volta, nella propria vita si sveglia pensando che quello è il giorno giusto; quello a viversi sarà il giorno in cui vedrà la sua vita stravolta da un fatto straordinariamente bello oppure, anche e solo, dal finalmente riuscire a trovare un lavoro o, anche solo e semplicemente, dallo scorrere delle ore nella tranquillità e nella soddisfazione del semplice vivere quotidiano.

Poi, la sera al momento di andare a letto ci si accorge che le nostre aspettative sono andate deluse, nulla di straordinariamente bello è successo, il lavoro cercato non si è trovato ed il tran tran quotidiano è stato adombrato da una cartella esattoriale, da una multa imprevista, da un litigio estemporaneo, magari accaduto per una banalità affrontata con il cipiglio nervoso di chi cova quella insoddisfazione strisciante legata a nulla in particolare ed al tutto nel suo insieme.

Ecco, è esattamente con quel magone che io ieri sera, alle venti tre e due minuti esatti, mi sono ritrovato.

Avevo sperato, sin dal primo occhio aperto, nello straordinario risveglio della dignità degli italiani; nel raziocinio di ognuno a decidere che il farsi dettare un comportamento non fosse cosa giusta da accettare; dall'illudermi che il popolo 5S fosse quella forza trainante a dare l'esempio necessario; che quel quasi cinquanta percento di giovani disoccupati fossero tutti in fila ai seggi integrando con la loro presenza tutti gli altri senza lavoro; che i leghisti, i fozitaliani, i fratelliitaliani, i vericompagni, unitamente disuniti all'opposizione, quelli sbiancati dal restare nel pd, gli esodati, i pensionati alla fame, i contratti dei call center et eccetera eccetera eccetera, facessero sentire la propria voce con un sonoro " Vaffa" espresso con il proprio voto.

Ho pensato non era stato così!.

Di cinquantuno milioni di italiani solo sedici avevano deciso valesse la pena muoversi; valesse la pena spendersi e spendere il proprio tempo per una causa; valesse la pena dare un segnale: fermo, deciso, risolvente, esaustivo; valesse la pena sentirsi protagonisti in un mondo che tende a considerarci zombie senza cervello e senza volontà.

Ci sono rimasto così male che avrei preso a calci quel buffone televisivo a gongolare sul proprio letame!.

Ho faticato a farlo, ma poi ci ho dormito sopra; ci ho riflettuto e riflettuto e riflettuto ancora ed ho compreso che, in raltà, un fatto straordinariamente bello era accaduto: di circa sedici milioni di votanti l'ottantasei percento circa erano dei SI', GRANDI COME LO STESSO PARLAMENTO; quasi quattordici milioni di Italiani avevano certificato il LORO SCHIFO per quel pagliaccio tra i non eletti a circondarsi di nani e ballerine e lecca culi in genere come un berlusca qualsiasi e nello stesso istante ho capito, avendone la conferma poco dopo sentendolo parlare, quanto la cosa lo avesse destabilizzato, quanto la cosa lo avesse innervosito, quanto la cosa non fosse che l'inizio del suo esoterico sadomaso ballo della sconfitta annunciata.

Ho capito che noi, tutti e senza distinzioni ideologiche, possiamo partire da quei tredici milioni e costruire le iniziative necessarie a diventare sedici, venti, trenta milioni, ciascuno con e proprie idee e convinzioni e far sì che questo paese torni ad essere UNA DEMOCRAZIA VERA lasciando il proprio cammino verso una DITTATURA PSEUDO DEMOCRATICA.

Noi ieri abbiamo ottenuto la PIU' BELLA VITTORIA TRA LE SCONFITTE POSSIBILI mentre il giullare fiorentino ha ottenuto la più deprecabile tra le vittorie di Pirro.

Quello di ieri e questo oggi non sono che un inizio; adesso comincia il bello ...

ed il bello SIAMO NOI!.