Una domenica bestiale …, MA SE FOSSE L’ULTIMA?. - di Fancesco Briganti
NON so Voi, ma Francesco stanotte ha sognato di essere in paese normale; un paese in cui non si spaccia l'intolleranza e l'astio represso per voglia di libertà e rinnovamento; un paese in cui, secondo Costituzione, non si fa apologia mascherata di razzismo e fascismo; un paese in cui i diritti sono un fatto acquisito e nel quale non si sfruttano le cose sbagliate e la sacrosanta rabbia popolare per passare da un ruolo all'altro di una commedia comunque raccontata da sopra un palcoscenico itinerante; un paese nel quale il regista non pretende di essere anche produttore, protagonista, comprimario, suggeritore, maschera e bigliettaio ad incassare; un paese in cui non ci sono anime nere dietro le spalle dei portavoce pubblici e vaffanti il mondo intero; un paese i cui le stronzaggini sono riconosciute come tali da ciascuno e dove quelli che anelano al pensiero unico sono pezzi unici e non facenti parte di un coro adescante i diseredati, gli sconfortati ed i delusi . Beato quel paese dove, ancora è permesso sognare che i poveri di spirito sono riconosciuti come tali e non hanno bisogno di rovinare tutto prima che tutti se ne accorgano. Francesco, dunque, ha sognato un paese in cui PDL PD e Grillo , Casaleggio e tutti quelli come loro due, indegni di un movimento spontaneo come il M5S, sarebbe stati additati alla vergogna Nazionale e messi alla gogna come bersaglio di uova e pomodori marci. Un paese, infine, dove coloro i quali non sono altro che dei fascisti mascherati non dovrebbero esistere e comunque avere il coraggio di rappresentarsi come tali ai loro, in buona fede, amici del movimento, a meno che, e con ragione, non se ne vergognino!. Quante volte ciascuno di noi ha riflettuto sul quanto questo sia uno strano paese. In questa landa sconsolata si è traslato il concetto della Santissima Trinità in una trimurti politica più simile all’Idra di Lerna, sia pure con minori teste, che ad un insieme di strutture idonee al bene del paese. Succede in Italia che i moderati di ogni estrazione si siano divisi in due gruppi utili a null’altro che a sé stessi: i centro liberali ed i centro democratici con tendenze e finalità opposte tra loro hanno spacciato per destra e sinistra rispettivamente le loro finalità, i loro interessi, riuscendo ad adescare con questo stratagemma le anime disorientate dell’una e dell’altra parte altrimenti sperdute e senza patria; con l’unico risultato concreto dell’immobilismo nazionale. Il terzo ramo di quella trimurti è quello che, invece, ha riunito ai piedi delle sue radici le estreme frange della destra e della sinistra e vi è riuscita sfruttandone la disperazione e la rabbia, la frustrazione e l’impotenza, la massima delusione raggiunta dagli uni e dagli altri sbandierando loro una possibile rivoluzione tesa non solo e non tanto ad un cambiamento dello statu quo quanto ad un sovvertimento delle istituzioni in una trasformanda società totalitaria e decisionista aliena al confronto con gli altri e priva di ogni sentimento di tolleranza e compartecipazione attiva verso il libero pensiero e la discussione critica e non prona e/o sottomessa. Quei piccoli rivoli in cui ancora i veri cultori della sinistra, la destra perdonatemi non è tra le mie preoccupazioni, ma il suggerimento potrebbe essere valido anche per loro, dovrebbero fare ammenda della loro suscettibilità e del loro protagonismo a dividere anziché ad un unire: fare fronte comune e quindi riunirsi in una unica struttura tesa a fare da contro altare allo strapotere del vari centri, i quali, come si è visto, finiscono anche per mettersi assieme pur di non fare la fine che meriterebbero. Dunque per questo paese ci sarebbe ancora una possibilità di ritorno alla normalità; occorrerebbe soltanto che almeno quelli che si riconoscono negli ideali del marxismo, comunque rivisitati ed aggiornati alla luce delle esperienze passate e della dignità e della libertà di ciascuno, cominciassero in tutta umiltà a da mostra di sé essendo uniti nel progetto da realizzare anche quando fossero in disaccordo su quelle piccole cose colpevoli ad oggi di averli divisi e sparsi come granelli di riso sul sagrato di una chiesa da cui esce la sposa “emergenza nazionale”; solo coì, non puntando ad un governo per forza, ma viceversa avendo come obiettivo il miglioramento di quel popolo di “servi della gleba” sempre più ampio e vario nelle sue componenti, si potrà un giorno sperare di poter arrivare ad un governo giusto e che fa il bene del paese derivandolo dal bene dei cittadini di quel paese e non dalle disgrazie di quegli stessi cittadini: AVANTI POPOLO DELLA SINISTRA è ora che tu esca dalle fabbriche e dalle officine e dalle università e dalle case in cui, disperato ed afflitto ed abbandonato, sei andato a curare le tue ferite perché il PUEBLO UNIDO JAMAS SERA’ VENCIDO!.