... vai avanti tu che a me mi viene da ridere ... Mal comune … sessanta milioni di sfigati!. - di Francesco Briganti

28.06.2013 17:45

Sono stufo!. Fiumi di parole i accalcano nei pensieri e nessuna è bastevole ad esprimere ed a soddisfare il mio senso di rivalsa. Da anni oramai sentiamo il governante di turno raccontarci favole di ogni tipo infiorandole con chiacchiere più o meno speranzose, più o meno futuribili, più o meno illusorie; da anni, oramai, ad ogni giorno che passa vediamo, scemare il nostro conto in banca, la nostra capacità di spesa, la nostra voglia di vivere, la nostra forza di combattere; da anni, oramai, il principio della sopravvivenza detta legge sempre in più case e lì dove nemmeno quello riesce più a trovare asilo spesso entrano le pompe funebri a regolare un intervenuto suicidio, una morte per abbandono, una dipartita per fame. Siamo un popolo di morti!. Dovessero girare un film dell’orrore non avrebbero miglior set che quello di questa terra abbandonata da quel dio (ove esistesse) persino schifato dai suoi rappresentanti in terra. In ogni parte del mondo, in ogni epoca storica, in tutte le specie viventi e con particolare menzione per la specie uomo, quando le condizioni quotidiane di vita non sono più accettabili come tali a piccoli o grandi passi, con tenacia e perseveranza, con furbizia ed intelligenza, con sacrifico e sudore e infine, quando tutto questo non bastasse, anche con la forza ognuno si adopera affinché le cose cambino. E’ una legge naturale; è quel diritto che consente al mondo di sopravvivere a sé stesso; è una esigenza anche più che un diritto ed è talmente potente da essere sentita addirittura come un dovere. Ma co’ha questo paese?; ma cosa abbiamo noi tutti di sbagliato?; perché lasciamo ogni sera il fondo del pozzo in cui stiamo scavando convinti soltanto del fatto che domani continueremo a scavare perché il peggio del peggio non è ancora venuto; perché non ci regaliamo nemmeno lo sfogo di urlare in faccia al destino che : “ … NOI NON CI STIAMO …” e permettiamo che questi signori governanti, di destra di centro di sinistra, vecchi, nuovi, nuovissimi, seri, comici, puttane, santi, blasfemi, mistici che siano continuino a romperci i timpani con PROGETTI E PROMESSE che NON REALIZZERANNO mai per il solo, unico, vero motivo: se anche ci fosse qualcosa da fare, LORO, non ne sarebbero capaci. Del resto la storia, quella vera, quella che registra i fatti, quella che si scrive col sangue, materiale e virtuale, della gente e delle persone che questa compongono, non fa altro che ricordarcelo giorno per giorno, ora per ora, istante dopo istante. Perché è questa la verità, cari amici di tastiera e social network, la storia oggi non ha più bisogno di un tempo al passato per dirsi tale; essa, oggi, si identifica con la cronaca contemporanea. E’ storia che si ripete ogni fabbrica che chiude, ogni serranda che non si alza più, ogni nuovo licenziato ed ogni operaio che, trovandosi in tale condizione, non riesce più a trovare lavoro; è storia ogni ragazzo che circoli, vagabondo e desolato, perché non ha altro da fare; sono storia le cartelle di equitalia, le multe esose e strozzine che arrivano a decine da comuni che non hanno altra risorsa che quella; è storia le pessime condizioni delle nostre scuole, della nostra sanità, dei nostri tribunali, dei nostri frigoriferi, dei nostri portafogli, delle nostre tasche. E’ storia che un bavoso pedosessuomane venga ricevuto da un capo di stato; è storia che un comico illuda dieci milioni di persone è poi dica no ad ogni cosa; è storia che un segretario di partito già sindacalista non dia in pasto ai vermi un governo che non governa e che ammorba di parole ma non può vantare un fatto che sia uno. E’ storia che ognuno di noi ringrazia il proprio personale padreterno e prega affinché le proprie condizioni, almeno, non peggiorino. E’ STORIA IL FATTO CHE NESSUNO FA NULLA!.
E’ storia! … e contro la storia non si combatte, SI SOCCOMBE!. Contenti noi …