Valeria – di Daniela Pavone

20.10.2013 09:44

No..no..no...noooo...non voglioooooo!!!! Ettore, Ettore hai sentito? Si Anna, è Valeria che grida. Ettore e Anna Torrisi corrono in camera della loro governante e la trovano in una pozza di sudore ansimante, che succede Valeria? Chiede Anna. Scusatemi sono mortificata, è stato solo un brutto sogno vi ringrazio per la vostra attenzione. I signori Torrisi si ritirarono nella loro camera, era notte fonda, Valeria era commossa i signori con lei erano molto buoni o era lei a non avere mai avuto tante attenzioni. Quel brutto sogno la tormentava da sempre ma quella notte era stato terribile. Forse la colpa era per la telefonata ricevuta da sua madre la mattina - Valè ciao ti chiamavu ppi diriti ca muriu u nonnu. Nel buio della sua camera Valeria cominciò a sentire la puzza di pesce, erano i ricordi d'infanzia che tornavano a prendere vita. Dalla finestra entravano i raggi della luna ad illuminare la bellezza di quella camera dai tendaggi coordinati con le coperte ai lumi tutto era perfetto, quanta differenza con la sua casa natia, la puzza di pesce la muffa nei muri, la povertà. Suo padre la mattina presto andava al mercato ittico a comprare il pesce per rivenderlo crudo o cotto davanti casa a secondo delle ordinazioni, sua madre lo aiutava, i suoi fratelli Ciccio e Aldo andavano a scuola mentre lei che era la più piccola la portavano dai nonni materni. Piangeva Valeria non voleva andare dai nonni e sua madre la sgridava di non fare i capricci. Passavano gli anni Valeria cresceva e la chiamavano la duchessa perchè era sempre silenziosa con gli occhi nel vuoto, l'unico ad essere più gentile con lei era il nonno che se la portava anche a spasso e con la tasca dei pantaloni stracciata di proposito invitava a Valeria di infilare la mano - dai o nonnu tocca, joca ca c'è friddu, quariati i manu. Erano anni che suo nonno abusava di lei molestandola adesso era un adolescente all'apparenza come le altre ma dentro aveva una voragine. Come avrebbe potuto raccontare ai signori Torrisi che erano delle persone per bene tutto questo marciume? Come avrebbe potuto dire a sua madre di essere felice che suo nonno era morto? Le ore passarono ormai era giorno dalla finestra della sua camera ammirava il verde del prato della villa dei Torrisi Valeria si sentì finalmente libera e pulita il suo aguzzino era andato al cospetto di Dio e un odore di gelsomino cancellò per sempre la puzza di pesce.