… vedrai … vedrai … - di Francesco Briganti

24.06.2015 12:25

Non so se Renzi perderà le prossime elezioni; quello che so per certo è che non le vincerà, non al primo colpo e non con una percentuale tale da potergli ancora fare gridare ai quattro venti che lui è l’espressione del volere di una nazione, quando anche questa motivasse il proprio sentire con una maggiore affluenza al voto.

Che il politicante fiorentino fosse la peggiore espressione di un capitalismo asservito alla finanza, nazionale ed internazionale, non lo ha capito soltanto chi aveva interesse a non comprenderlo; che il tipo fosse un cavallo di Troia per la sinistra atteso al completamento di una distruzione in cui quella parte politica è benemerita, è stato chiaro sin dal suo primo interloquire; che lui, infine, avesse un qualche accordo più o meno segreto, extra nazareno, con il nano arcoriano è dimostrato da fatti quali un presidente della repubblica, che pur dando segnali di morigeratezza, pedissequamente si attiene alle disposizioni governative, e dalle conseguenze giuridiche di alcune leggi promulgate la cui valenza sarebbe stata impossibile per lo stesso piccolo padre milanese.

Per quanto il Matteo nazionale mi sia profondamente e pomposamente antipatico, non è uno stupido sentimento a dettare le mie considerazioni, ma, e piuttosto, una raziocinata valutazione delle cose.

A) Lo sfacelo della destra italiana aveva raggiunto un grado di dispersione tale che chiunque avesse indetto elezioni politiche avrebbe vissuto un trionfo elettorale senza precedenti; prospettiva questa che andava colta al vola e che, invece, è stata trascurata in funzione della attuazione di un percorso politico degno di una mente machiavellica articolato in due punti: riuscire a generare una rinascita a destra e, contemporaneamente ed in alternativa, acuire, grazie proprio a quel percorso filo capitalista, le divisioni a sinistra onde ovviare, nel caso, ad una non riuscita rinascita della destra. Lo stato delle cose, oggi, ci dice che il successo del altro Matteo ha in parte realizzato il primo obiettivo e le defezioni dal pd stanno realizzando il secondo.

B) La promulgazione della legge elettorale, quel infame Italicum che più garantisce il potere quante più persone disertano le urne, è la pistola fumante che sta, proiettile dopo proiettile, lentamente assassinando la democrazia italiana predisponendo su di un piatto d’argento il dominio di un paese per chi riuscisse, al primo o al secondo turno, ad avere quella quota percentuale prevista o un voto più degli altri rispettivamente. Qui il gioco rivela il proprio doppio inganno, quello per gli elettori, traditi in ogni modo nella loro libera espressione politica e quello per gli stessi promulgatori i quali vedono, sempre più a rischio, una propria supremazia essendo gli italiani un popolo stupido, ma non sino al punto della sodomia auto inflitta sempre dagli stessi.

C) Popolo stupido e comunque sodomita giacché le alternative possibili al Renzi governo, ad oggi, sono una destra razzista, becera, inconcludente ed impossibilitata a governare ed un’altra mascherata dietro un trasversale volere politico che sarà cura peggiore del male. I motivi di questa mia asserzione sono tanti e tali e più volte esposti che ripeterli ancora una volta risulta stomachevole a me per primo. Chi ritenesse di avere anche solo un briciolo di capacità critica facesse pure le proprie analisi e, sdoganato il proprio pensiero dagli specchietti per le allodole, tragga da sé autonome conclusioni.

D) Quarta ed ultima possibilità che lo sfacelo renziano e quelli precedenti generano in campo è conseguente ad una ingovernabilità fattiva o incapace, chiunque fosse a vincere, e vede un qualsiasi uomo forte, anche oggi assente dal palcoscenico conosciuto, presentarsi improvviso ad imporre la propria volontà ad aggiustare le cose.

Dato il grado di miseria sociale, economica, lavorativa, etica e morale che imperversa in “questopaese”, questi sono gli unici scenari possibili, a meno di un miracolo non per ora prevedibile, cui è destinata l’Italia. Nella nostra patria (?) non si riscontra un popolo coraggioso al punto da decidere da SE’ il proprio destino, né capace di far valere i propri diritti; non si vedono figure politiche, alternative al copione in scena, capaci di parlare anche e solo di lotta per la democrazia ed i diritti di tutti ed ognuno; non c’è nel cammino di ogni giorno altro che una rassegnazione supina ad una situazione che ai più conviene considerare immutabile, schiavi come sono di quel piccolo orticello che ancora conservano.

Se avesse ancora una valenza partigiana sarebbe quasi da auspicare la nascita di una forte opposizione materiale sul campo quotidiano e la rimessa in onda di quelle lotte, anche violente, che furono strumentalizzate ed usate negli anni settanta. L’esperienza di quegli anni e, sopra ogni cosa, la coscienza del come essa ci rende evidente quelle strumentalizzazioni, ci impedirebbe, comunque, di credere e quindi di aderire a quelle iniziative che in tal senso si muovessero.

Se ciascuno di noi non decide di essere lui stesso il primo assertore e difensore dei diritti di tutti, ebbene …

siamo tutti “gente” dal futuro fottuto!.