Vitalizio si, vitalizio no – di Gino Gatto

04.11.2015 09:10

Come accade spesso, anche nelle migliori famiglie, c'è sempre chi fa braccino corto.
All'unisono tutti a promettere e incensare il proprio operato nei confronti di esodati, disoccupati, persone in difficoltà di sopravvivenza; tutti a leggere i dati dell'Istituto di Statistica, a valutare e cercare il capro espiatorio nelle passate gestioni; non toccate il frutto del “mio” maltolto. In questo caso vengono riesumate leggi e principi del diritto italiano che, anche loro, hanno calpestato e negato ai più. Il diritto acquisito.
I più agguerriti e condottieri contro il taglio del “proprio” diritto acquisito, sono gli sfegatati estremisti della vecchia sinistra, per citarne uno il signor ex tutto Capanna, che messo alle strette in un talk show sulla prima rete della TV di Stato, ha promesso querele a chiunque, ha lasciato lo studio pru di non rispondere al pressing proposto dal conduttore Giletti. O altro signor nessuno amministratore locale, che pensando di aver ottenuto il suo momento di gloria ha accettato di essere intervistato a canale 5, dove ha trovato due “fiere” del giornalismo che lo hanno messo alle strette senza però ottenere la benchè minima ammissione; citare i vari politici che si alternano nelle trasmissioni televisive per fare propaganda politica, sarebbe davvero lungo.
Dal dizionario Treccani:
vitalìzio agg. e s. m. [dal lat. mediev. vitalicius, vitalicium, der. del lat. vitalis «vitale»].
1. agg. Che dura per tutta la vita, che si conserva vita natural durante: socio v.; carica v.; camera v., denominazione del senato in quei paesi dove la nomina dei senatori è a vita; pensione v., cui si ha diritto per tutta la vita; debito v. dello stato, il debito che lo stato ha per le pensioni vitalizie a proprio carico. In partic., in diritto civile:
a. Assegno v., assegno gravante sul patrimonio ereditario del genitore naturale e spettante ai figli naturali non riconoscibili (per es., ai figli incestuosi), pari alla rendita della quota di eredità alla quale avrebbero diritto se la filiazione fosse stata dichiarata o riconosciuta.
b. Rendita v., contratto per cui un soggetto (il vitaliziante) è tenuto a corrispondere a un altro soggetto (il vitaliziato) una rendita per tutta la durata della vita sua o di uno o più altri beneficiarî: può costituirsi a titolo oneroso in seguito all’alienazione di un bene mobile o immobile, a titolo gratuito in seguito all’alienazione gratuita di un immobile o alla cessione gratuita di un capitale, o anche per testamento (legato di rendita v.) e per sentenza del giudice, come forma di liquidazione di danni permanenti procurati a una persona.
2. s. m. Denominazione corrente per indicare sia l’assegno vitalizio sia la rendita vitalizia: avere diritto a un v.; beneficiare di un v.; fare un v., un contratto di vitalizio.

In buona sostanza, quei signori che hanno bussato alla nostra porta, che ci hanno contattato tramite l'amico dell'amico, una volta eletti si sono assicurati caviale e champagne per tutta la vita e oltre, mentre l'operaio che si è spezzato la schiena ha versato per tutta una vita le contribuzioni, lui e i suoi datori di lavoro, si vede negato il diritto di vivere dignitosamente. L'italiano, nato tale, deve accogliere e pagare di tasca propria il sostentamento agli immigrati (nulla in contrario, ma come scritto nelle Sacre Scritture: “...ama il prossimo tuo comete stesso...”); chi è più prossimo del tuo connazionale?
Le varie testate televisive rimescolano l'immondizia che già conosciamo, i cittadini che riescono ad aver voce non lesinano a dimostrare il loro disappunto e la loro rabbia; ma questi individui fanno orecchie da mercante, in modo imperterrito e cinico se ne infischiano a tutela del proprio interesse.