... war games ... - di Francesco Briganti

26.04.2016 08:47

Inizia una nuova settimana!. Siamo in primavera oramai inoltrata, viviamo un aprile che sembra un marzo più pazzo del solito e tra i venti che escono dall'otre di Eolo se ne sente fischiare qualcuno che porta con sé echi sparsi di spari diversi per tipo e per consistenza: qui e là qualche schiocco di pistola, un po' più su o un po' più giù il boato di lontani cannoni mentre a destra ed a sinistra, provenienti dal mediterraneo i frusciare di prue belligeranti riverberano l'udito di quei pochi coraggiosi a tentare la sorte al primo caldo sole del sud; su tutti questi fastidiosi rumori il rombo sgusciante ed invisibile di droni, tanto moderni quanto stupidi, a sganciare ordigni intelligenti su genti colpevoli ed innocenti ed aerei consapevoli ad eleggere come bersagli quell'ospedale o quell'altra scuola divenuti tana per assassini born to kill.

Da molti anni oramai chi ha la mia età sente parlare del medio oriente come la miccia geografica ad innescare un terzo conflitto mondiale le cui conseguenze, diciamocelo senza falsi pudori, risolverebbero il problema del sovraffollamento mondiale. Milioni di morti, qualcuno dice qualche miliardo, permetterebbero a questo pianeta una seconda giovinezza ed un risparmio energetico, ed un futuro talmente diversi da fargli sperare un contesto decisamente migliore.

Se non fosse, eh già, se non fosse che di quei milioni di caduti, peggio se di quel miliardo e più, a morire sarebbero sempre le stesse categorie: i neri ed i diseredati in America, i figli del sud e quelli tra la povera gente nei paesi del mediterraneo, gli stupidi esaltati da un malinteso senso della patria e del dovere a far da mano armata degli eserciti ed ovunque nel mondo un novanta percento di innocenti il cui destino era già comunque segnato sin dal loro primo vagito.

Resterebbero, in un mondo sfoltito nel numero degli sfruttatori innocenti tutti quegli sfruttatori colpevoli che avrebbero così a disposizione, e di nuovo, quello spazio geografico e temporale, per ricostruire le proprie immense ricchezze già grasse dall'aver guerreggiato e pronte ad ingrassare ancora di più con le opere di ricostruzione anche se solo lì dove questo sarebbe possibile; giacché, vedete, una guerra globale difficilmente limiterebbe l'uso delle armi a quelle convenzionali e l'atomo, il biologico nel contesto criminale della vittoria ad ogni costo verrebbero spesi senza tanti riguardi.

Dunque la Libia nel contesto più ampio che va dalle coste atlantiche dell'Africa e si spinge lungo qualche parallelo sino a quelle pacfiche delle due Coree con quella del nord in mano ad una cloaca maleodorante passando per Siria, Iraq, Afganistan, tensioni indiano pakistane, revanscismo indonesiano e chi vuole aggiunga pure l'irredentismo catalano, l'indipendentismo irlandese, l'affarismo drogato columbiano, l'uber alles teutonico, la nostalgia della grandeur della santa madre Russia, il fascismo dell'Ucraina e così via.

Ogni tensione troverebbe il momento a viversi come quello giusto per dare il colpo di spalla ad una situazione sopportata e ci sarebbero in una guerra generale tanti altri micidiali focolai a far divenire pandemia quella che, ora, verrebbe spacciata per vaccinazione salutare e preventiva: risultato, sterminati campi di croci e di mezze lune e di tombe "allabellemeglio" sparse per il pianeta.

Quindi la Libia che richiede un aiuto espresso da un governo fantoccio messo lì non si sa da chi in quanto i nove decimi dei libici non lo conoscono e tanto meno lo riconoscono. Dicono che il guelfo ghibellino ci stia pensando: dato che le sue facoltà intellettive le conosciamo tutti ...

noi speriamo che ce la caviamo!.