Zorro Hood … la vera storia? - di Claudia Petrazzuolo

08.03.2013 07:59

Riccardo cuor di leone e la regina di Spagna trovano, oggi, una loro sintesi nonché la loro nemesi, nello spazio nel tempo e nell’immaginario popolare, in un personaggio che riunisce in sé le caratteristiche più belle della favola e della realtà: Zorro Hood. Questi era un suddito fedele di entrambi che attraverso l’arco temporale della vita umana combatté contro i soprusi patiti dal popolo di un grande paese l’Inghiltessico o Mesterra come veniva chiamato a seconda della longitudine e della latitudine spaziotemporale protagonista del momento. Ce lo narrano come un uomo a volte mascherato, a volte ecologista ante litteram, a volte mascalzone bonario a prendere ai ricchi per dare ai poveri, a volte maestro d’armi capace di tener testa ad eserciti interi pur di non lasciar nulla di intentato per favorire la giustizia, quella vera, quella che riconosce i doveri, ma tiene in gran conto anche i diritti: un uomo insomma più leggenda che realtà, eppure un uomo, sorta di supereroe, che nulla avrebbe lasciato di intentato per sentirsi, ed esserlo, popolo in mezzo al popolo e protagonista e megafono e risolutore della sofferenza altrui. Questa la storia, per meglio dire la storiella tramandata sino ad oggi; purtroppo, però, ma pare proprio non sia una voce dall’invidia diffusa, una sorta di vangelo apocrifo, uno come quello di Giuda tanto per intenderci, ritrovato in un ostello sperso tra i colli romani sembra raccontare un’altra verità; quella, cioè, di un uomo che partendo dalla sua abituale vocazione ludica e giocosa, tutta tesa al divertissement di un suo proprio pubblico fedele, abbia nell’arco del tempo cavalcato sempre più audacemente un certo disagio generale attirando attorno a sé una cerchia di spettatori, vittime abusate e violentate, dai regi governi di quel bel paese di cui sopra, divenendone ben presto guru ispiratore, profeta messianico, leader affabulante e punta al cromo vanadio a forare e demolire, quasi martello pneumatico vivente, il muro altezzoso e sprezzante del potere costituito, riuscendoci alla fine in maniera del tutto inaspettata per i più e, soprattutto, questa è la novità apocrifa, per LUI STESSO. A questo punto del vangelo apocrifo Zorro Hood viene dipinto come un individuo astioso, pregno di rancore e rivalsa contro coloro e contro un sistema i quali non gli avevano precedentemente e stupidamente dato credito, quando Lui chiedeva, invitava alla riflessione e ad una correzione di rotta; ce lo descrive, quindi, come una persona bloccata in ogni suo agire e persa nell’ambiguità tra il non saper tradurre in fatti anni di parole ed il dubbio di una partecipazione a quel sistema, maligno e vessatore, di regime temendone la contaminazione personale e del proprio popolo seguace: al grido “ … o faccio da solo oppure fottetevi … “ Zorro Hood rinuncia ad ogni cambiamento finalmente possibile perché non si fida!. Il vangelo apocrifo a questo punto lascia intravedere la natura più intima del cosi detto supereroe, una natura vigliaccamente egoistica ed egocentrica inadatta ad ogni forma di democrazia partecipativa ed ambiziosa di una soluzione verticistica monocorde e monarchica di una difficoltà generale e poli causale e poli oggettiva; dunque, non più un eroe popolare, ma una sorta di rimedio peggiore del male. E’da far notare che come tutti i vangeli apocrifi e quindi non riconosciuti come veri, anche questo potrebbe essere un falso costruito ad arte per denigrare un personaggio inviso e destabilizzante, ma è anche vero che la storia del passato futuro è l’unica verità, una volta rivelatasi e rivelataci, che potrà dirimere la questione … . Ai posteri archeofuturologhi l’ardua sentenza?; chissà ci vorrebbe una macchina del tempo ed un viaggio tra passato presente e futuro per sapere e conoscere; nel frattempo se il cielo continua ad essere nuvoloso, le persone intelligenti e dotate di un proprio spirito critico si provvedano di ombrelli!."